MONETE E BANCONOTE

FRA QUALCHE ANNO MONETE E BANCONOTE NON ESISTERANNO PIU’
IN SOME YEARS MONEY AND BANK-NOTES WILL NOT EXIST ANYMORE

Prima dell’invenzione della moneta gli uomini ricorrevano al baratto, a quel poetico scambio diretto di beni contro beni.

Ed il prodotto passava dalle mani di un uomo a quelle di un altro uomo senza che il denaro fosse l’intermediario dello scambio.

In seguito furono poi i metalli ad imporsi come mezzo universale di scambio e misura del valore, nacquero così le monete che erano in oro, in argento, in rame.

Quello era un valore reale, valeva, dunque per quanto era il suo peso e per la qualità della lega di cui era composta.

Poi le cose cambiarono.
Ogni giorno tutti quanti abbiamo a che fare con una cosa strana e seducente che si chiama moneta, ma i presupposti sono mutati.

Oggi, con la nascita dell’Unione Monetaria Europea, più di 320 milioni di cittadini europei del Vecchio Continente hanno la possibilità di condividere la stessa valuta, cioè l’Euro.

La poesia per ognuno dei paesi è meno armoniosa, ma in quel suono squillante rimane ancora intenso.
Giorgio Gost nel suo ciclo “stop the time!” ci riporta alla memoria l’importanza della moneta come oggetto, oggetto vivo, oggetto che mantiene il suo calore nelle mani, che suona, che luccica, che rappresenta un gesto di altri tempi.
L’Artista quindi le salva, le custodisce cercando di fermare il tempo, prima che il denaro elettronico le renda totalmente inutilizzate e tolte dalla circolazione.
Con una strisciata della carta di credito tutta una poesia scompare.
Con un “click tecnologico” di un computer possiamo spostare decine di migliaia di monete in un secondo senza renderci nemmeno conto di quanto metallo transita, di quanto luccichìo non vedremo, di quanti piccoli gesti quotidiani si brucino con un semplice “click”.
Ed in un solo gesto potremmo inesorabilmente bruciarci i sacrifici di una vita intera.
Le riflessioni di Giorgio Gost lasciano sempre una traccia su cui fermarsi, almeno per quell’attimo breve in cui tutto comunque passa.
Alessandro Celli Brescia, 9 Febbraio 2013